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S?£o Miguel das Miss?µes - Vedi tutti i nostri Reportage di Victor Hart

Natura, storia e architettura si compendiano a San Miguel delle Missioni, tappa obbligata per chi visita  la regione delle Missioni di Rio Grande do Sul, una piccola e simpatica città che ha la più grande eredità dei Sette Popoli Missionari, che ospita il sito di San Michele Arcangelo.

Come  già detto da Roberto Distefano, Consulente UNESCO, queste rovine sono importanti quanto il Colosseo e l'Acropoli e sono la testimonianza più imponente e ben conservata dell'architettura dei Missionari Gesuiti.

Non a caso il sito è stato dichiarato dall'UNESCO nel 1983, Patrimonio dell'Umanità.
La costruzione della chiesa fu iniziata nel 1735 e completata in 10 anni.
Costruito su pietra arenaria, in tre fasi: la navata, la torre e il portico. E’ un luogo di rara bellezza e di  impareggiabile magia. I registri dell’epoca descrivono interni eleganti con altari intagliati e dorati e numerose sculture in legno fatte dagli indigeni, delle cui opere la maggior parte ora è nel Museo della missione. Il responsabile dei lavori fu il sacerdote gesuita italiano Gian Battista Primoli e l'influenza dell'architettura barocca è presente nella sua costruzione.
Passeggiare nelle vicinanze delle opere è come tornare indietro nel tempo  ed è impossibile non ammirare la grandezza dei lavori.
Nel Museo delle Missioni si può ancora visitare, il lavoro dell'architetto Lucio Costa, creato nel 1940, al cui edificio fanno capo le case dei missionari. Il Museo si trova all'interno del sito e demarca i limiti dell’antica piazza, che è stata l'elemento centrale dell’opera. La sua collezione comprende oltre 100 immagini di santi in legno dipinto effettuato dagli indios e i gesuiti che vivevano nella comunità ed è la più grande raccolta pubblica Missionaria, con pezzi che vanno da pochi centimetri ad  immagini con più di 2 metri di altezza.
Come Gran finale? Lo spettacolo di suoni e luci che si rinnova ogni sera presso il sito archeologico,con  le voci affascinanti di Paulo Autran e Fernanda Montenegro (i due più grandi nomi del teatro brasiliano), la saga missionaria. Imperdibile!

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